Esperti, innovazione e buone pratiche per il nuovo anno scolastico
Anche quest’anno i docenti del liceo Cocito sono tornati tra i banchi prima dei loro allievi, il 7 e l’8 settembre scorsi, per la prima delle iniziative del nuovo anno scolastico, dedicata all’impatto dell’intelligenza artificiale sulla didattica e all’italiano usato specificamente per le discipline scientifiche.
Infatti ChatGpt e gli altri sistemi concorrenti, dotati di impressionante potenza, versatilità e velocità di miglioramento delle prestazioni, sono strumenti non più futuribili, ma già a disposizione di tutti, studenti compresi. Si aprono così scenari inediti e spunti didattici particolarmente sfidanti, anche (o soprattutto?) per i tecno-scettici: i risvolti etici del rapporto uomo-macchina, la necessità di usare i nuovi strumenti in modo creativo e “intelligente”, dunque umano, le nuove imprescindibili competenze di cui dovranno disporre i ragazzi (e i loro docenti) per vivere consapevolmente il mondo che verrà e la svolta professionale che li attende. Di tutto questo hanno parlato le professoresse Annamaria Lisotti e Ilaria Venturelli, dell’IIS Cavazzi di Pavullo (MO), ambasciatrici e coordinatrici del progetto Erasmus+ BRAIINS ("Bringing Artificial Intelligence at School"), presentando buone pratiche di integrazione dell’IA nell'insegnamento e nell'apprendimento, maturate in istituti superiori di tutta Europa, che smontano pregiudizi immotivati, pur mantenendo un imprescindibile approccio critico verso una tecnologia stupefacente, ma per alcuni aspetti controversa persino per i suoi sviluppatori.
Ma qualsiasi disciplina scientifica, anche la più innovativa, non può prescindere dalla lingua, da usare con rigore, chiarezza e consapevolezza, mentre al contrario i risultati dei rilevamenti nazionali ed europei sulle competenze linguistiche di studenti e adulti restituiscono un quadro non sempre confortante, non conciliabile con l’ottica del long life learning. Da qui l'imprescindibile riflessione sulle migliori strategie di insegnamento dell’italiano, in particolare per comprendere, studiare e stendere i testi di argomento scientifico, su cui gli studenti del Cocito devono confrontarsi quotidianamente. Relatore il prof. Matteo Viale, ordinario di Linguistica italiana all’università di Bologna, che ha proposto diversi spunti e strategie di lavoro interdisciplinare, per uscire dalla logica per compartimenti delle discipline e potenziare le competenze linguistiche in ambito scientifico necessarie sia per i media tradizionali, che quelli digitali.
Dunque non resta che incominciare, cimentandosi subito, docenti e allievi, con il lavoro d’aula, sostenuto dalle nuove proposte.
da Segreteria
del mercoledì, 27 settembre 2023